Sono una che cucina tanto, anzi (mi dicono) tantissimo. A colazione preparo uova, pancake, french toast, spremuta, yogurt fatto in casa. A merenda cioccolata calda, biscotti home made. A cena sempre tre portate, più spesso un dolce. (A pranzo sono sola, per cui mangio avanzi guardando programmi di cucina o giardinaggio sull’iPad) Produco una tale montagna di piatti, pentole, teglie, posate e attrezzi vari che devo fare due carichi di lavastoviglie al giorno – senza contare quel che andrebbe lavato a mano: coltelli, calici per il vino, leccarde… Dico “andrebbe” perché ho una tale passione per i piatti lavati a mano che piuttosto faccio una lavastoviglie solo di coltelli, calici e leccarde 😉 Me lo posso permettere perché con il Lavastoviglie curavetro e brillantante USE so di proteggere i miei bicchieri dall’azione opacizzante del calcare e i coltelli dall’abrasione tipica dei detersivi in polvere o in tabs. È il bello di usare un detersivo liquido, a base enzimatica e altamente biodegradabile – toglie i sensi di colpa e… quasi tutte le stoviglie dal lavello!
Vediamo cosa lavare a mano e non mettere davvero mai in lavastoviglie:
- pentole e utensili in alluminio non anodizzato: basta una volta per farlo annerire e macchiare le mani ogni volta che lo si tocca (l’ho imparato dall’attacco della frusta della planetaria Kitchen Aid, maledizione)
- pentole e utensili in rame: scuriscono e cambiano colore
- pentole e utensili in ferro o ghisa non trattata: il classico wok di ferro o la padella di ghisa ruvida dovrebbero vedere raramente e brevemente l’acqua, altrimenti arrugginiscono e devono poi essere ricondizionati con olio e una “cottura cieca” in forno; la loro pulizia tradizionale è abbastanza hardcore: paglietta e sale
- porcellane con motivi in oro e argento o dipinti a mano: a meno che la decorazione non sia stata eseguita “sottovetrina”
- posate con manici in osso, madreperla, avorio o legno, taglieri in legno: restano bagnati troppo a lungo e assorbono l’acqua di lavaggio della lavastoviglie, gonfiandosi e fessurandosi
- pietra ollare: è molto porosa (in verità vi dico, con USE mi tolgo anche questo pensiero: io in lavastoviglie ce la metto!)
- Si può lavare l’argenteria in lavastoviglie?
Le posate d’argento, una volta pulite dall’ossidazione e dalle macchie con un detergente apposito o con il detersivo per i piatti a mano (addizionato di olio di gomito), possono essere lavate e mantenute lucide con regolari lavaggi in lavastoviglie. Perché usare un detersivo ipoallergenico per lavare i piatti a mano?Il detersivo ipoallergenico Piatti a mano USE ha un formulato molto efficace su acciaio, alluminio, porcellana, ceramica, ghisa, vetro, cristalli, legno, osso, madreperla, avorio ma che non secca e non irrita le mani; infatti permette:
- ai soggetti allergici di lavare le stoviglie senza incorrere in reazioni avverse, anche senza l’utilizzo dei guanti
- ai soggetti non sensibili di lavare le stoviglie in tranquillità prevenendo l’insorgere di irritazioni lo sviluppo di una futura sensibilità
Due trucchi di emergenza per lavare piatti e pentole:
• per togliere le macchie di frutta su porcellana bianca: lasciare agire candeggina allungata con acqua per qualche minuto, sciacquare e lavare come sempre • per staccare i fondi bruciati dalle pentole: coprire con acqua la parte bruciata, aggiungere un cucchiaio abbondante di bicarbonato e far bollire per 10 minuti; scrostare con una spazzola (pentole smaltate, stagnate o antiaderenti) o lana d’acciaio (pentole di alluminio o acciaio)
Dove comprare detersivi ipoallergenici
Tutta la linea di detersivi ipoallergenici USE per bucato, piatti e superfici sono acquistabili:
Sasha Carnevali è giornalista e food blogger; mamma di tre figli, nonna di un nipotino, moglie di un marito e amante di un cane e di un gatto, in “Consigli per l’USE” condivide i suoi trucchi per la gestione di una casa molto animata (e molto pelosa).